I racconti orali contenuti in questo libro furono annotati e trascritti, da Frobenius, cogliendoli dalla viva voce dei dialli e dei mabo, i cantori africani. E furono pubblicati per la prima volta nel 1910, in un libro intitolato Decameron Nero. Documenti sull’amore, la comicità e l’epos dell’Africa Centrale, in evidente comunanza col mondo trasmessoci dal Boccaccio, da secoli conosciuto al pubblico occidentale.

Così quelle narrazioni, quel racconto in prima persona, sociale per eccellenza, nato per vivere il tempo esatto della propria oralità – sapendo che il giorno seguente, o nel villaggio successivo,  nessuno lo avrebbe ascoltato in egual modo una seconda volta – diventò letteratura scritta.

Perdendo per sempre il dono.

Oppure recuperandolo, facendolo diventare tramandabile, ancora in grado di farci volare, di permetterci di azzardare il portento.

In ciascuno di queste storie c’è il trionfo dell’erotismo, come affermazione della vita. Come componente concreta, tangibile, ineludibile dell’esistenza.

E in ciascuno di essi questa componente viene trasmessa, raccontata, vissuta con quella leggerezza cara a Calvino, perché ammantata da un umorismo vitale, che permea ogni suo respiro.

Un mondo popolato da amanti traditi, sovrani feroci e infidi, guerrieri dal coraggio adamantino, briganti, ninfomani, l’astuzia della prostituta che mette nel sacco i notabili della città, il primo incontro tra l’uomo e la donna, nei meandri dell’eternità…

La gioia e la fatica del vivere, le molteplici figurazioni di un’unica, grande favola-mito, la meraviglia dell’uomo davanti alle misteriose sorgenti della vita.

E il miracolo della parola. Che continua a volare intorno al fuoco.

“Quella parola”.

Senza la quale la magia non avviene.

Dalla paura di morire –  scrive Eduardo Galeano, ricordando Sherazade –  nacque l’arte di raccontare storie.

Decamerone Africano

Dai racconti orali raccolti da Leo Frobenius

Rayuela Edizioni 2021

ISBN 978-88-97325-80-2

Pagine 229

Euro 20,00